Come affrontiamo un comune mal di testa? Solitamente con una pastiglia e una bella dormita, sperando che il giorno successivo vada meglio. Non tutti i mal di testa sono uguali però, ed immagino che se stai leggendo questo articolo tu lo sappia bene.
Cosa succede quando i sintomi tendono a verificarsi con più frequenza, magari fino ad arrivare anche a 20/25 giorni al mese?
Come mai a volte i farmaci a volte ci aiutano ed altre volte no?
Devi sapere che esiste un mal di testa (cefalea) che ha una diretta connessione con l’articolazione temporo-mandibolare. Continua nella lettura per comprendere meglio di cosa si tratta e se sia o meno il tuo caso!
Le Cefalee
Intanto non possiamo esimerci da introdurre il vasto e complesso mondo dei mal di testa:
Le cefalee infatti sono attribuibili a diverse cause e fra le più frequenti troviamo la cervicogenica (di origine cervicale), le emicranie e le cefalee da disordine temporo-mandibolare.
Tanti possono essere i fattori di rischio per lo sviluppo di questa problematica: stress, cause muscolari, cause alimentari, cause neurologiche.
Data la complessità e le variabili in gioco ne deriva direttamente una scarsa informazione delle persone, le quali spesso non sanno nemmeno a chi rivolgersi per affrontare il problema.
In questo articolo ci concentreremo su un tema poco conosciuto: la connessione fra mal di testa e disordini temporo-mandibolari (DTM).
L’ARTICOLAZIONE TEMPOROMANDIBOLARE
L’articolazione temporomandibolare collega la mandibola al cranio, permettendoci (grazie a un gruppo di muscoli, chiamati masticatori) azioni comuni come aprire e chiudere la bocca, masticare, sbadigliare.
Possiamo sentire il suo movimento appoggiando delicatamente i nostri indici nella zona anteriore all’orecchio: aprendo e chiudendo la bocca sentiremo qualcosa che si muove sotto le nostre dita.
Molti sono i motivi per cui una sofferenza di questa articolazione possa portare ad avere fastidiosi e cronici mal di testa, sia a livello articolare, sia muscolare, sia per connessioni con il nervo trigemino che, con i suoi tre rami, innerva praticamente tutto il capo.
Una domanda che a questo punto sorge spontanea è: come possiamo capire se il nostro mal di testa è di origine temporomandibolare?
Quando la cefalea è di origine temporo mandibolare
I sintomi più comuni sono 3, almeno uno dei quali è sempre presente in disturbi di questo tipo:
- Rumori e “click” mandibolari (si manifestano durante i movimenti della bocca, per sentirli bene è sufficiente poggiare le dita sull’articolazione durante il movimento di apertura/chiusura)
- Dolore ai muscoli facciali, vicino all’orecchio, durante la masticazione.
- Apertura della bocca limitata o dolente: il range di apertura della bocca è considerato normale quando lo spazio di apertura viene coperto da 3 dita del paziente, trasversalmente.
I disturbi Temporo Mandibolari
I Disturbi Temporo Mandibolari comprendono le disfunzioni di:
- Muscoli masticatori (rigidità, contratture, debolezza, over-use…).
- Articolazione temporomandibolare (rigidità articolare, troppa lassità, patologie dei menischi articolari…).
Nei DTM, quindi, la cefalea è una conseguenza di un sistema che è in sofferenza ed ecco il motivo per cui, molto spesso, non sarà sufficiente un semplice antidolorifico a sistemare il problema.
Chi è più a rischio di incorrere in DTM?
I dati dicono che le donne sono più soggette degli uomini, che l’età di insorgenza è dai 16 ai 40 e che stress prolungato, traumi alla mandibola, e colpi di frusta regressi sono ulteriori fattori di rischio da tenere in considerazione.
Approccio attivo: cosa posso fare per migliorare la mia situazione?
Esistono dei piccoli accorgimenti che le persone possono sicuramente attuare nella vita di tutti i giorni per aiutare a gestire il mal di testa:
- Imparare ad ascoltarsi: quasi tutti i mal di testa prima di manifestarsi in maniera violenta, danno dei segnali che spesso non cogliamo (stanchezza, sensibilità a luce aumentata, dolore lieve che aumenta piano piano). imparando a conoscerci saremo più preparati a gestire l’attacco acuto.
- Evitare attività stressanti, le quali scaricano spesso tensione sui muscoli masticatori, andando a enfatizzare il problema.
- Applicare leggere digitopressioni (vedi video sotto): premendo/ massaggiando delicatamente con indice medio e anulare nella zona temporale e nella zona delle guance, proprio sotto all’articolazione temporomandibolare.
IL RUOLO DELLA FISIOTERAPIA
In disturbi di questo tipo, la fisioterapia può decisamente essere d’aiuto nella gestione dei sintomi.
i trattamenti più indicati sono:
- Trazioni e mobilizzazioni a livello articolare per decoaptare e creare spazio tra i capi ossei.
- Mobilizzazioni e stretching dei muscoli coinvolti nello squilibrio.
- Trattamento dei punti dolenti mediante digitopressione.
- Tecniche manuali di rilassamento sulla zona temporale.
Ultima ma Fondamentale è l’educazione del paziente:
- È molto utile compilare un calendario, segnando i giorni nell’arco del mese in cui si ha avuto mal di testa oppure no.
- Evitare o consumare con moderazione cibi “gommosi” o troppo croccanti.
- Stabilire un programma personalizzato di esercizi attivi e passivi per articolazioni e muscoli masticatori.
CONCLUSIONI E CONSIDERAZIONI
Spero che questo articolo ti abbia dato più chiarezza sul mal di testa di origine temporomandibolare e ti abbia dato le informazioni necessarie per capire se è il tuo caso.
Non tutti i mal di testa sono uguali, questo li rende imprevedibili e, a volte, complessi da gestire e da risolvere.
I mal di testa non sono mai da trascurare, specialmente se sono cronici (attacchi ripetuti per più di 6 mesi) e se insorgono con molta frequenza.
Il peggioramento del mal di testa con il trascorrere del tempo è un altro fattore che deve tenerci in allerta.
A volte si possono presentare casi complessi, con presenza sia di mal di testa, sia di altri sintomi (reflusso, vertigini, mancanza di forza, dolori ai denti…) in questi casi sarebbe meglio effettuare un controllo medico.
Il dolore (mal di testa compreso) è progettato come un meccanismo di difesa, con il quale il nostro corpo ci comunica il suo stato di salute, il nostro compito non può limitarsi a “spegnere” l’interruttore che dà origine al dolore, ma cercare di comprenderlo. solo così saremo in grado di raggiungere una condizione di benessere duraturo.
Riferimenti
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https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34441752/

Mirko Robustelli della Cuna
Fisioterapista
Specializzato in disordini temporomandibolari.
Appassionato di sport e insegnante di ballo.
Credo molto nell’attività fisica, la reputo uno strumento essenziale per il benessere psicofisico della persona.
Oltre alla mia specializzazione, mi occupo di:
– Infortuni sportivi (specialmente in ambito danza)
– Linfodrenaggio (da linfedema e/o lipedema)
– Recupero post-operatorio ( di vario tipo)
– Coppettazione, Guasha, Tuina e altre tecniche di massaggio Orientali