Peñas

Fisiopeñas è un progetto sanitario laico nato nel 2013 dalle menti di Guido Barindelli, professore dell’università di Fisioterapia di Milano-Bicocca, e Padre Antonio Zavatarelli, parroco della missione in Bolivia. Due grandi alpinisti che durante una scalata si sono chiesti: “Ci sarebbe bisogno di riabilitazione, qui, sull’altipiano?”

Questa è la domanda che fece scoccare la scintilla e che portò Guido a chiedere ai suoi studenti del terzo anno chi fosse interessato a dare inizio ad un progetto dall’altra parte del mondo, dopo la laurea.

Partì il primo fisioterapista poi, dal passaparola, anche il secondo e così da 6 anni si passano il testimone tanti volontari che donano la loro esperienza, conoscenza e il loro tempo per portare avanti il progetto.

Peñas è una piccola comunità sita a 60 km dalla capitale La Paz, un crocevia importante a livello storico – culturale e da ormai un decennio sede della missione di Padre “Topio” (Antonio Zavaratelli). I progetti proposti nel tempo hanno permesso la creazione di opportunità di lavoro, di istruzione e di salute per popolazione locale, che sempre più velocemente sta migrando in massa verso la grande capitale e la sua periferia.

È un luogo dove la medicina tradizionale e la medicina occidentale cercano di incastrarsi, dove i concetti di benessere e salute sono molto precari e la fisioterapia non è conosciuta.

Ci è voluta tanta costanza, presenza e voglia di integrazione per passare dal “porta a porta” alla collaborazione con i centri di salute del luogo e con le figure sanitarie locali fino ad arrivare alle Università di fisioterapia del luogo.

Svolgiamo l’attività fisioterapica non solo a domicilio e nei centri di salute, ma anche nell’ambulatorio presente in parrocchia, vero punto strategico del progetto, che condividiamo con il medico di base locale e l’intermediatrice culturale che ci aiutano quotidianamente nella gestione delle relazioni sociali con la popolazione.

L’obiettivo principale è quello di ridurre l’isolamento e l’emarginazione che la malattia e la disabilità creano, garantendo alle persone non solo un’assistenza medica e fisioterapica gratuita in affiancamento ai centri di salute locali, ma anche un reinserimento sociale della persona, dato che la malattia annienta il ruolo familiare e sociale facendola diventare “un peso”.

Tutto questo è stato reso possibile non solo dai volontari che hanno regalato tempo e umanità, ma anche grazie al grande supporto dall’Italia. La missione infatti è interamente sostenuta dall’aiuto di volontari che contribuiscono sia con donazioni sia con lavori finalizzati alla raccolta fondi. In questi anni hanno reso possibile l’allestimento dell’intero ambulatorio e l’acquisto di una jeep, migliorando la qualità del servizio e aumentando il raggio d’azione.

Ogni aiuto si trasformerà in visite mediche e/o indagini strumentali per quei pazienti che non hanno disponibilità economica, permetterà l’acquisto di materiale medico-fisioterapico, fornirà salari per il personale locale che collabora con noi volontari, darà supporto per le spese necessarie come ad esempio la manutenzione della jeep o l’acquisto del carburante, oltre che mantenere e sostenere tutte le conquiste fino ad ora ottenute.

Grazie davvero, Alessia.

Contattaci per conoscere meglio la missione e, se vorrai, aiutarci.

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