“Mi è venuto dolore alla spalla, ma non capisco perchè, non ho fatto nessuno sforzo in particolare”.
“Mi è uscito questo dolore all’improvviso, deve essere stato quel movimento brusco che ho fatto”.
“All’inizio era solo un fastidio, non gli ho dato importanza, dopo poco tempo non riuscivo più a muovere la spalla”.
“Ho fatto l’ecografia, la mia spalla è molto rovinata, sono stato a riposo e ho preso degli antinfiammatori, all’inizio andava meglio, ma il dolore è tornato”.
Queste sono le presentazioni più frequenti dei pazienti che soffrono di dolore alla spalla. Se ti ritrovassi nelle frasi appena dette è il caso che tu prosegua nella lettura per avere le idee più chiare.
Una costante che riscontro nella maggior parte dei casi è la confusione del persona sulla causa del suo problema, che lo porta spesso a frustrazione e disorientamento sul comportamento da assumere per migliorare la propria situazione.
Cosa mi è successo alla spalla? Devo stare a riposo? Posso muoverla? E’ meglio che eviti certi movimento o posso fare tutto? Devo fare una radiografia? Devo prendere antidolorifici? La mia spalla tornerà come prima?
Questi sono i dubbi che insorgono naturalmente.
Se anche tu stai vivendo questa situazione, continua a leggere, in questo articolo cercherò di darti le informazioni migliori e degli esercizi per aiutarti a uscire da questa confusione.
Qualche dato per cominciare
Prima di entrare nel vivo della questione, voglio dirti una cosa importante: la maggior parte delle persone, nel corso della vita, svilupperà dolore alla spalla.
Hai sentito bene, la stima è di circa il 70% di tutta la popolazione e ogni anno a soffrirne è più del 50% di essa.
Il dolore alla spalla, come incidenza, è dietro solo a lombalgia e cervicalgia.
Inoltre i dati emersi da molti studi ci dicono che l’impatto che ha sulla qualità della vita sia addirittura maggiore rispetto a quello della lombalgia.
La diagnosi: Cosa c’è che non va?

Spesso il dolore di spalla viene indicato genericamente come periartrite, che non vuol dire altro che infiammazione delle strutture che circondano la spalla.
Se entriamo più nel dettaglio posiamo vedere che queste strutture sono numerose, e soprattutto molto ravvicinate, e proprio per questo diventa complicato, anche per il clinico più attento e meticoloso, trovare il colpevole (ma é davvero necessario farlo?).
Tra le strutture che possono causare il dolore alla spalla troviamo:
- Borsa sub-acromiale
- Tendini della cuffia dei rotatori (sovraspinato, sottospinato, piccolo rotondo e sottoscapolare)
- Acromion
- Legamento coraco-acromiale
- Capsula articolare
In base a quale di queste strutture sta causando il dolore si dà la diagnosi.
Possiamo quindi trovarci di fronte a:
- Borsite
- Tendinite (o meglio tendinopatia)
- Tendinite calcifica (spesso la diagnosi comune è semplicemente “calcificazione alla spalla”)
- Lesione della cuffia dei rotatori (o di un tendine solo)
- Artrosi scapolomerale (più comunemente “artrosi di spalla”)
- Capsulite adesiva (la famosa “spalla congelata”)
Queste sono le diagnosi più comuni a cui possiamo trovarci di fronte.
Grazie ai test clinici e agli esami strumentali (RX, ecografia, risonanza magnetica) ci si può indirizzare verso l’una o l’altra condizione.

Molto più spesso però, nonostante i numerosi strumenti diagnostici, trovare la struttura che sta generando il dolore è molto complicato e quello che succede è che il paziente, anche dopo molto tempo, si ritrova in mano una diagnosi poco chiara, o addirittura più diagnosi diverse.
Perchè?
Le strutture della spalla che possono generare il dolore sono tante e soprattutto sono anatomicamente molto ravvicinate, tanto che si parla di un continuum anatomico.
Si può fare sui libri di anatomia ma, clinicamente, diventa sbagliato parlare di strutture separate tra loro, per cui…
Cercare di dare un nome al colpevole è spesso impossibile e comunque non sempre necessario ai fini del trattamento.
Una classificazione più semplice
Cosa fare quindi?
Semplificare.
Mettere il focus sulla disfunzione (che problema ti dà?) presente nella tua spalla, piuttosto che intestardirsi con esami strumentali e test per capire quale sia la struttura esatta che genera il dolore, ci può portare a restringere il cerchio in maniera più veloce e meno frustrante.
Di seguito troverai una proposta di classificazione composta da 3 macrocategorie, ognuna delle quali comprende le più probabili diagnosi mediche elencate prima.
Cerca prima di capire in quale macrocategoria rientri, in modo da, appunto, restringere il cerchio.
1. Spalla debole e dolorosa
- La spalla fa male, in modo incostante, in base ai movimenti che fai; sollevare il braccio in avanti o lateralmente è particolarmente difficile, ma anche l’apertura verso l’esterno ti crea qualche problema.
- Quando sollevi il braccio c’è un arco di movimento particolarmente doloroso, ma, anche se a fatica, riesci a portarlo sopra la testa.
- Fa male a dormirci sopra e in certe posizioni senti una sensazione simile a un “pinzamento”.
- Potrebbe essere cominciato tutto quando hai fatto quel movimento recentemente, oppure in maniera più subdola un leggero fastidio si è trasformato in un dolore vero e proprio.
Se ti riconosci in questo elenco di caratteristiche e sintomi, è molto probabile che tu sia in una condizione di tendinopatia (di uno dei 4 tendini della cuffia dei rotatori) o borsite (infiammazione della corsa subacromiale) o tendinopatia calcifica (su uno dei tendini della cuffia si è formato un deposito di calcio), o 2/3 di queste in concomitanza.
2. Spalla rigida e dolorosa
Ciò che differenzia questa seconda macrocategoria è la rigidità, che risulta invalidante e che limita fortemente tutti i movimenti della spalla.
Rientrano in questa macrocategoria la capsulite adesiva e l’osteoartrosi di spalla (se vuoi conoscere di più sull’artrosi ti rimando qui)
Vediamo le caratteristiche della capsulite adesiva, più conosciuta come “spalla congelata”:
- Il dolore è molto forte, soprattutto nella prima fase, è costante, i movimenti bruschi lo fanno peggiorare, può irradiare lungo il braccio.
- Nella seconda fase la limitazione al braccio diventa molto grave, sollevare il braccio sopra la testa diventa impossibile.
- La sensazione è di avere qualcosa di “incollato” nella spalla, o peggio di avere il braccio “morto”.
- Dalle radiografie non si vedono grosse problematiche.
- Colpisce persone di età compresa tra i 40 e i 65 anni.
Vediamo ora le caratteristiche dell’osteoartrosi di spalla:
- colpisce persone di età superiore ai 50
- si hanno dei sintomi meccanici, come click, scrosci, blocchi improvvisi.
- il dolore è noioso, costante, peggiore quando il braccio è “freddo” (es. mattino)
- dalla radiografia risultano segni di degenerazione della cartilagine
3. Spalla instabile
La caratteristica principale di questa categoria non è il dolore, che può essere presente (spesso minimo) o no, ma l’apprensione (non ti dà sicurezza, ti rende ansioso).
Hai lussato o sublussato più volte la spalla e ora hai paura che ricapiti (anche perché hai capito che ormai basta soffiarci sopra per farla uscire…), in più potresti avere anche un fastidio alla spalla che peggiora le cose.
La causa di questa condizione potrebbe essere un trauma alla spalla subito in passato.
Ci sto azzeccando?
Per conferma, prova questo facile test.
Se nel momento in cui stacchi la mano opposta, hai la sensazione che la spalla che rimane in carico ti sembra poco sicura, instabile, o comunque hai l’apprensione che “esca”, è molto probabile che tu faccia parte di questa macrocategoria.
Se la sensazione è solo di debolezza, non pensare che si tratti di spalla instabile, potresti soltanto avere bisogno di un pò di rinforzo.
Gli esercizi per risolvere il dolore alla spalla
Importante: se oltre ai sintomi che ti ho presentato come dolore, debolezza, rigidità, apprensione o senso di instabilità hai anche sintomi vascolari o nervosi al braccio o alla mano come formicolìo continuo, mancanza di sensibilità, o braccio freddo, non sottovalutare, rivolgiti al tuo medico.
Qualunque sia la macrocategoria a cui appartieni l’esercizio terapeutico è l’arma più potente che hai per risolvere il tuo dolore e se sei riuscito a “collocarti” hai già inquadrato la tua problematica e ora non devi fare altro che passare alla pratica.
Ti propongo alcuni esercizi di difficoltà crescente suddivisi proprio per macrocategoria.
Eseguili progredendo in base al livello che ti indicherò.
Se ancora non sai come progredire di livello in base al tuo dolore, leggi qui (lettura caldamente consigliata).
1. Esercizi per spalla debole e dolorosa
Esegui 4 serie da 12 ripetizioni per ogni esercizio.
2. Esercizi per spalla rigida e dolorosa
Esegui 4 serie da 12 ripetizioni per ogni esercizio
3. Esercizi per spalla instabile
Esegui 4 serie da 12 ripetizioni per ogni esercizio
Conclusione
- Il dolore di spalla, come incidenza, è dietro solo a lombalgia e cervicalgia.
- Spesso è complicato fare una diagnosi precisa, viste le molteplici strutture presenti nella spalla e la loro continuità anatomica.
- Per fare diagnosi è utile mettere il focus sul deficit di funzionalità.
- Esistono 3 grandi macrocategorie: spalla debole e dolorosa, spalla rigida e dolorosa, spalla instabile.
- L’esercizio terapeutico è l’arma più potente che hai per agire sul tuo dolore di spalla.
Riferimenti
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31726927/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32005097/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32056827/
https://www.physio-network.com/masterclass/the-sporting-shoulder/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31681493/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26160149/
Antonio Santagada
Fisioterapista, Osteopata
Fisioterapista dal 2013 e osteopata dal 2019.
Negli ultimi anni ho approfondito, attraverso corsi e aggiornamento individuale, la scienza del dolore e tutto ciò che gira attorno a questa disciplina.
Lavoro come libero professionista presso lo studio ILEOS di Costa Masnaga (LC).
Seguo principalmente persone con dolore cronico e sportivi cercando di individuare il percorso più breve per la risoluzione delle loro problematiche.
Contatti: santagada.anthony@gmail.com